Mattia Tombolini, romano poco più che trentenne, si è presentato al sit-in antifascista a "Più libri più liberi" come appartenente alla casa editrice Momo indossando una maglietta bianca con scritto "Libri radicali contro il nulla che avanza". Eppure è tutt'altro che un semplice editore ma è l'assistente di Ilaria Salis al Parlamento europeo, è stato un attivista dei centri sociali, sembra avere simpatia per le teste calde ed è anch'esso legato al mondo della sinistra antagonista. Già nei mesi scorsi la scelta di Tombolini come assistente da parte della Salis aveva suscitato varie polemiche.
Oltre ad avere una condanna in primo grado a quattro mesi di reclusione per diffamazione nei confronti di Marco Cossu, esponente locale di Fratelli d'Italia e sindaco del Comune di Casperia e vicepresidente della provincia di Rieti, Tombolini ha pubblicato vari post violenti sui suoi canali social. Tra questi il video di un pupazzo costruito con la base di una fiamma tricolore (simbolo di FdI) e il volto caricaturale di Giorgia Meloni bruciato a Poggio Mirteto con la didascalia: "Brucia stronza". Inoltre Tombolini sul suo profilo pubblica le foto di poliziotti presi a bastonate e compare anche una foto in bianco e nero in cui cinque ragazzi armati di bastone picchiano un poliziotto caduto a terra. Tra i commenti c'è chi chiede a Tombolini: "Ti piace questa?" e l'assistente della Salis risponde "Beh, mi affascina in qualche modo la Banda Bellini anche". Negli anni Settanta la Banda Bellini, nata nel quartiere milanese di Casoretto, aveva due nemici: gli "sbirri" e i "fascisti".
L'assistente della Salis è anche autore di alcuni libri tra cui "Sporcare i muri. Graffiti, decoro, proprietà privata" in cui si legge: "Noi crediamo, in contrasto con le visioni conservatrici del paesaggio urbano che tra i diritti fondamentali dei cittadini esista anche quello di parola e di espressione". In poche parole i graffiti che deturpano le nostre città vanno bene in nome della "libertà di espressione" ma gli editori si possono censurare.
Scorrendo i suoi canali social, Tombolini è solito partecipare a cortei come quello organizzato in Albania contro i centri per il rimpatrio come mostra una foto della manifestazione con la scritta: "Ora corteo in corso No Cpr No Lager". Nel 2020 invece inneggiava alle occupazioni scrivendo: "Nasce una nuova occupazione e già si respira un po' mejo. Il paese reale è anche questo". Tombolini ha inoltre militato nel centro sociale romano Alexis e c'è un elemento da approfondire nella sua biografia. Secondo un articolo pubblicato da Repubblica nel febbraio 2014 sulle misure adottate dopo una manifestazione violenta organizzata 4 mesi prima a Roma, Mattia Tombolini, "militante di Alexis e Acrobax" è stato "agli arresti domiciliari per gli scontri del 31 ottobre". Il riferimento è agli scontri tra centri sociali e polizia - avvenuti in via del Tritone, a Roma - che hanno portato all'arresto di 17 militanti accusati di vari reati. A meno che non sia un caso di omonimia, potrebbe essere proprio lo stesso Mattia Tombolini che ha guidato la protesta contro l'editore Passaggio al bosco. Se così fosse, si porrebbe un tema di opportunità anche legato al suo incarico al Parlamento europeo. Contattato per chiedere conferma della notizia, non ha risposto alla domanda.

