Una prima in stile milanese onora la musica e la Segre

Scritto il 08/12/2025
da Paola Fucilieri

Lungo applauso alla senatrice. Fontana: "Defezioni romane? Ce ne faremo una ragione". Sala soddisfatto

La Milano che piace, che ci invidiano; quella che sa divertirsi e apprezza la musica, elegantissima - quasi più del solito - e con il naso all'insù, come si conviene a una serata d'eccezione come quella di ieri sera, come ci si aspetta da questa città nelle sue occasioni migliori. La Prima alla Scala conferma il suo status e segnala una città che c'è, che risponde "presente!". I big della politica restano a Roma, ma come specifica schietto il presidente della Regione Attilio Fontana a chi gli chiede che ne pensa della defezione istituzionale, "ce ne faremo una ragione", mentre Emma Marcegaglia gli fa eco: "I vip? Siamo qui per la musica".

Chi ieri sera dalla Capitale ha raggiunto Milano per assistere alla Prima assoluta italiana di Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Dmitrij Shostakovic, lo ha fatto con l'enfasi altera e consapevole con cui si affronta un evento imperdibile, a cui si sa di essere davvero fortunati a partecipare. In quest'atmosfera non può passare inosservato quindi il lungo mantello di velluto spesso e nero sopra lo smoking impeccabile del ministro della Cultura Alessandro Giuli, quasi quanto l'eleganza rassicurante e dignitosa della senatrice a vita Liliana Segre che, accompagnata dal giovane nipote Edoardo Belli Paci, è stata a lungo applaudita al suo ingresso nel palco reale dove ha preso posto insieme al presidente della Corte istituzionale Giovanni Amoroso e naturalmente al nostro sindaco. Lui, Beppe Sala - accompagnato come sempre da una delle donne più eleganti del foyer, la compagna Chiara Bazoli, in sensualeissimo abito nero Armani Privé (sulla schiena completamente nuda solo una lunga striscia di strass) - rimane sobrio, ma non può nascondere la soddisfazione. "A livello internazionale la Scala va sempre meglio, il suo fascino è intatto. Ho visto il Presidente Mattarella giorni fa, l'anno prossimo ci sarà e lo spero proprio anche perché sarà la mia ultima Prima da sindaco, questa è già la decima".

Intanto è come se Giorgio Armani, il grande stilista scomparso a ottobre, aleggiasse sul Piermarini con la sua abituale discrezione e raffinatezza. Sono tanti, tantissimi, gli ospiti, sia uomini che donne, che hanno scelto di indossare un capo Armani Privé: impeccabili gli attori Piefrancesco Favino e la moglie Anna Ferzetti, in rosso strass vintage Barbara Berlusconi, apparsa in formissima; eleganza e fascino a go go per la signora Laura Ghisi, alla Prima con il marito Fabio Capello (entrambi entusiasti dell'opera ala fine del primo atto), ma anche il presidente della Camera della Moda Carlo Capasa e la moglie, l'attrice Stefania Rocca. "Ha lasciato un'impronta così forte per cui è sempre con noi ed è con noi stasera con i suoi stupendi abiti" ci tiene a sottolineare Capasa che comunque nel suo intervento esalta tutti i designer di valore della moda italiana.

Al termine del primo atto c'è una atmosfera appassionata, quasi ardente d'entusiasmo. E non c'è spettatore - melomane ed esperto di musica o del tutto primitivo ma schietto nel suo approccio alla lirica - che non esalti l'opera, forte ma per tutti bellissima, adoperando solo superlativi. Molti gli uomini, molti i giovani, ieri sera disposti a parlare nel parterre della Scala, soddisfatti di poter raccontare la loro serata speciale, primi fra tutti Achille Lauro ("Sono estasiato, quest'opera raggiunge i giovani"), quindi Fedele Confalonieri, l'ex sovrintendente Carlo Fontana e l'attuale, Fortunato Ortombina. Che, da vero esperto di musica e umori, gongola: "lo immaginavo che quest'opera sarebbe stata molto apprezzata".