"Non ho nessuna intenzione di tirare a campare nell'ultimo anno e mezzo, approfitterò della pausa natalizia per mettere a punto un programma per essere molto incisivo nell'ultima parte del mandato". É l'impegno del sindaco Beppe Sala, ieri a margine della cerimonia per la consegna degli Ambrogini d'Oro al Dal Verme, che rischia di scontarsi però con la stato dell'arte della sua maggioranza. Prima di Natale presenterà il mini rimpasto che potrebbe inasprire le divisioni, visto che Azione difficilmente avrà un assessorato. E in Consiglio, dalla vendita di San Siro approvata con l'aiutino di Forza Italia fino all'ultima defaillance sul "Pirellino", i numeri ormai sono appesi a un filo. Nel suo "Discorso alla città" Sala ha fatto un richiamo contro l'astensionismo. "Viviamo giorni in cui prevale un senso di rassegnazione e disimpegno. In politica un segno evidente di questa crisi è l'astensionismo al voto - sottolinea -, una tendenza che appare inarrestabile e che mina nel profondo il significato della rappresentatività degli organi elettivi. É figlio di una mancanza di fiducia che è cresciuta accumulando anno dopo anno delusioni, distanza da linguaggi, riti e battibecchi sentiti estremamente lontani dalle esistenze delle persone. Bisogna dare il buon esempio, a volte ci perdiamo in battibecchi e polemiche. Non sarò io a negare le responsabilità dei politici, anzi". Una società "indebolita dalla mancanza di partecipazione e assunzione di responsabilità, più attenta ai social che alle scelte, non è in grado di esprimere scelte coraggiose". Parla di "astensionismo" in senso ampio. Una società "che non riesce più a scommettere sulla scelta di fare figli perchè ha perso non solo le risorse materiali ma il coraggio di avere valori su cui scommettere per il loro futuro. Gli stessi genitori a volte non si propongono più come modelli di riferimento per i figli". Occorre "che nessuno si astenga dal fare il proprio dovere. Non servono né benaltrismo né lo scaricabarile sistematico, a partire da noi politici".

