A Banca Progetto pagava Pantalone

Scritto il 08/12/2025
da Gian Maria De Francesco

L'istituto ora commissariato erogò almeno 80 milioni di prestiti con garanzia statale

Un fiume di denaro pubblico (sotto forma di garanzie sugli affidamenti), oltre 80 milioni di euro, è passato attraverso l'ora commissariata Banca Progetto per finire in società non sempre meritevoli di credito. È l'immagine restituita dalla Procura di Roma (che sta indagando insieme a quella di Milano) dopo le perquisizioni del 3 dicembre di cui il quotidiano Domani ha riportato ampi stralci. Il sistema era capace di trasformare i fidi garantiti dallo Stato in una macchina per «remunerare» consulenti, intermediari e manager. Gli atti parlano di pratiche approvate «in violazione di ogni criterio di valutazione del merito creditizio», quasi tutte coperte dalla garanzia pubblica del Mediocredito Centrale.

Al centro di questo sistema c'era l'ex amministratore delegato Paolo Fiorentino, figura dominante di una struttura «piramidale e verticistica», che - ha scritto Bankitalia nel verbale di ispezione della scorsa primavera - ha «sempre minimizzato la portata del deterioramento della qualità dell'attivo sulla scorta della copertura assicurata dalle garanzie pubbliche». Sotto la sua guida l'istituto si era concentrato quasi esclusivamente sui prestiti con garanzia statale, erogati tramite agenti e mediatori spesso non autorizzati, in un modello che ha «integralmente trasferito il rischio di insolvenza sullo Stato».

In questo ecosistema prosperavano consulenti esterni come Andrea Centofanti, reclutatore di imprese da finanziare, e sua moglie Ida Ruggiero, agente monomandataria della banca: secondo i pm si sarebbe aggiudicata provvigioni pari a 30 milioni. Una volta concessi, i fondi venivano spesso dirottati altrove: gli inquirenti descrivono un «vorticoso sistema di trasferimenti di denaro» verso soggetti che avevano svolto «un ruolo di mediazione», lontano dagli scopi aziendali dichiarati. In alcuni casi venivano mascherati aumenti di capitale mai realmente sottoscritti.

Tra i beneficiari più esposti figurano le società dell'imprenditore Simone Giacomini, da Atlas Consulting alla Stardust (la fabbrica degli influencer ceduta a Gedi Digital tra il 2022 e il 2025) fino alla piattaforma e-commerce Bazr (partner della Lega Calcio per la vendita dei palloni con si segnano i goal), cresciute grazie agli affidamenti dell'istituto, con la regia di advisor vicini al vertice come Sviluppo Imprese Italia. In particolare, Stardust ottenne 5 milioni nel 2022 e Bazr 6 milioni nel 2024, tutti con garanzia pubblica.

In altre situazioni i soldi finivano in operazioni di dubbia coerenza. Ad esempio Rome Communication (controllata da Race Advisory, a sua volta partecipata da Centofanti) è stata affidata per 3 milioni e poi ha acquisito il 6,7% della quotata Class Editori. C'è poi il capitolo calcistico come nel caso della 7 Colli (4,2 milioni di Fidi complessivi), che dichiarava di voler comprare l'Ostia Mare: per spingere il fido Fiorentino avrebbe sostenuto che gli azionisti possedessero il marchio di patatine Crik Crok. «Circostanza non corrispondente al vero», hanno scritto i magistrati. Nel mirino (oltre alle sponsorizzazioni di Ancona e Ternana) anche i 16 milioni prestati alle società degli imprenditori Antonio Scaramuzzino, Piergiorgio Crosti e Alessandro Di Paolo e utilizzati per finanziare la Triestina di cui negli anni scorsi Proprio Simone Giacomini era stato presidente e azionista.

E nella rete del credito facile è finita anche la politica: a Milano si indaga sul prestito del 2020 da 2 milioni alla Immobiliare Dani srl della ministra del Turismo Daniela Santanché, garantito dalla Twiga srl allora riconducibile a lei e a Flavio Briatore. Secondo la Centrale Rischi, oltre tre anni dopo quel finanziamento risultava ancora non rimborsato. L'unico dato (quasi) certo, per ora, sono gli 1,5 miliardi di prestiti deteriorati e il conto da 700 milioni del salvataggio di cui si stanno occupando il Fitd e le principali banche italiane. Se qualcuno gettasse la spugna, la palla potrebbe passare al Mef.