L'Europa lancia la sfida ai satelliti targati Musk

Scritto il 21/10/2025
da Sofia Fraschini

Oggi i cda per l'asse Leonardo-Airbus-Thales. Occhi puntati su governance e valorizzazione

Leonardo si prepara a dare il via libera all'alleanza satellitare con Thales ed Airbus. Una sfida tutta europea ai rivali americani (Starlink di Elon Musk) e cinesi. Un affare che prima ancora della sua definitiva firma ha già mandato in orbita il titolo. Alla vigilia del cda straordinario, che secondo indiscrezioni non confermate dalla società dovrebbe definire i dettagli e dare il via libera, l'azione ha guadagnato oltre il 4% a 50,18 euro. Bene anche Thales (+3,7%) e Airbus (+1%). Dopo mesi di trattative, dunque, sembra che le parti siano riuscite a chiudere il cerchio, in particolare sulla valutazione (che riguarda cinque società: Thales Alenia Space, Telespazio, Airbus Space Systems, Airbus Intelligence e, infine, le attività spaziali di Leonardo) e che dovrebbe aggirarsi poco sopra i 10 miliardi.

C'è poi il nodo governance che, si temeva, potesse essere troppo svantaggiata a favore dei francesi. Saranno i dettagli a fare la differenza ma secondo alcune indiscrezioni «si sarebbe trovato l'equilibrio sperato» e Leonardo avrà una quota paritetica agli altri player senza grosse compensazioni. Con il progetto Bromo si darà vita a una joint venture, sul modello di Mbda (l'alleanza nei missili tra Airbus 37,5%; BAE Systems 37,5% e Leonardo 25%), focalizzata in primis sulle attività satellitari. Si tratterà quindi di un'integrazione dell'industria della difesa europea considerata indispensabile per rafforzare la sicurezza dei Paesi che ne fanno parte.

Nel fine settimana a Washington - in occasione del National Italian American Foundation - l'amministratore delegato Roberto Cingolani (foto) aveva espresso fiducia nel raggiungimento di un'intesa. Il ceo di Leonardo ha sottolineato in più occasioni che i satelliti rappresenteranno il 75% dell'economia spaziale del futuro e che l'Europa deve accelerare la cooperazione.

D'altra parte, la società di consulenza parigina Novaspace stima che nei prossimi dieci anni verranno lanciati oltre 43mila satelliti, per un mercato da 665 miliardi di dollari tra produzione e servizi di lancio.

Project Bromo potrebbe quindi finalmente dare all'industria spaziale europea la massa critica per competere con i colossi globali.

Il settore spaziale europeo, storicamente concentrato su satelliti geostazionari ad alto costo, è stato colpito dall'avanzata delle costellazioni di piccoli satelliti in orbita bassa (LEO) di Starlink. E ora, unendo risorse e know-how, punta a recuperare competitività.

«È un mercato imperdibile, in cui occorre essere presenti da subito», ha detto l'amministratore delegato i primi di ottobre.

Leonardo nello spazio copre attraverso le sue partecipate l'intera catena del valore: dalla manifattura dei satelliti e delle infrastrutture orbitanti alla produzione di equipaggiamenti, sensori e payload high tech, dallo sviluppo di nuove applicazioni e servizi satellitari a valore aggiunto, ai sistemi di propulsione e lancio.

A proposito di controllate, gli occhi del mercato sono puntati anche su Avio e sulla decisione che prenderà Leonardo in merito all'aumento di capitale. Un intervento da 400 milioni complessivi per il quale il gruppo che detiene il 28,7% non ha ancora sciolto le riserve.