"Ogni manifestazione è legittima, il codice dello spettacolo terrà conto di tante delle istanze della filiera. Così come per il cinema, il ministero della Cultura è un cantiere aperto sempre alle riforme e al dialogo con le parti interessate": così il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha risposto a una domanda sulle proteste dei lavoratori dello spettacolo scesi in piazza ieri davanti alla Scala, prima dell'inaugurazione della stagione lirica.
“Il pensiero solare lo porta il sole della Brianza oggi. Noi stiamo dialogando con il sottosegretario Mazzi, che ha la delega allo spettacolo e come sistema, ecosistema MiC con tutte le categorie. Ogni manifestazione è ben accetta e legittima quando ovviamente rispetta i canoni della civiltà e delle buone maniere, ma il codice dello spettacolo terrà conto di tante delle istanze della filiera di chi lavora nel mondo dello spettacolo, così come per il cinema", ha proseguito il ministro Alessandro Giuli. "Il ministero è un cantiere aperto sempre alle riforme e al dialogo con parti interessate, quindi mi sento di rassicurare chi ha manifestato anche in modo vigoroso per i tagli alla cultura che in realtà abbiamo risparmiato con grande battaglia rispetto a quelle che potevano essere le previsioni di partenza e siamo contenti di poter dire che continuiamo a dialogare anche con chi protesta e andremo avanti”, ha aggiunto.
"La destra ama mettere in luce il patrimonio culturale della nazione", ha poi dichiarato il ministro della Cultura Giuli sulla presenza di Pier Paolo Pasolini tra le "egemonie che ci piacciono" di Atreju. Pasolini, simbolo ad Atreju della "egemonia della tradizione", fa parte di questo pantheon insieme a figure come D'Annunzio e Charlie Kirk. "Pasolini è un grande intellettuale italiano, quindi chiunque abbia a cuore la storia, la cultura, le tradizioni italiane può accostare Pasolini ad altri intellettuali. Non devono essere acquisiti dalla destra, sono semplicemente patrimonio della nazione", ha sottolineato Giuli a margine del finissage della mostra dedicata al capolavoro di Tiziano "Venere che benda amore" ospitata in Villa Confalonieri a Carate Brianza, nel Monzese.