Allegri e l'arte di arrangiarsi. A Torino sarà senza Pulisic

Scritto il 08/12/2025
da Franco Ordine

Solita emergenza in attacco: lo statunitense a casa influenzato. Ora tocca ai centrocampisti garantire gol

I precedenti non sono incoraggianti (tre sconfitte consecutive nelle puntate allo stadio del Toro), le notizie sulla salute del gruppo ancora meno. Perché ieri mattina il Milan e Allegri si sono svegliati con la comunicazione dell'influenza di Pulisic: l'americano era atteso al rientro dopo altre assenze collezionate in questo inizio di stagione e invece hanno deciso di lasciarlo a casa. «Per evitare che contagi tutto il gruppo» la spiegazione del tecnico. E così il Milan - già con Fofana assente sostituito da Ricci che non è esattamente un interno - si ritrova con la solita emergenza in attacco dove, della famosa disponibilità di 4 esponenti, ne sono rimasti a disposizione soltanto due, uno dei quali con numeri non proprio esaltanti. Già perché Nkunku finora ha gonfiato il palloncino rosso solo in una occasione (coppa Italia) ed è rimasto a secco in campionato mettendo insieme una serie di prove del tutto insoddisfacenti. A casa anche Gimenez sul quale Allegri ha speso qualche giudizio al miele nella speranza di poterlo avere in gruppo dalla prossima settimana, altrimenti dovrà aspettare il viaggio in Arabia per la Supercoppa. Allegri, in questo è un fenomeno, non se ne lamenta pubblicamente come magari avrebbero fatto altri 100 suoi colleghi. Dribbla la questione mercato e ricorda che «Gimenez ha avuto 3 gol annullati per 1 centimetro di fuorigioco» mentre sul conto del francese ha raccomandato di «essere più convinto delle proprie qualità».

Ancora una volta, in vista del viaggio a Torino, c'è da chiamare a raccolta i centrocampisti che devono migliorare il proprio rendimento, a cominciare da Loftus-Cheek oltre che da Rabiot, l'unico a non aver ancora timbrato il cartellino del gol. Di qui allora la condanna di Leao e dello stesso Milan: giocare senza un centravanti di ruolo anche se sull'argomento sempre Allegri ricorda che «tra il Cagliari, la sua Juve e il Milan, l'unico centravanti di ruolo avuto è stato Higuain». Insomma il tecnico conosce l'arte di arrangiarsi che non deve disperdere la lezione principale e cioè «non esiste il mantenimento, esistono il peggioramento o il miglioramento e il Milan, con le buone o con le cattive deve giocare la Champions nella prossima stagione» fissando tra l'altro il traguardo alla cifra di «74-76 punti». Specie adesso che il secondo obiettivo (coppa Italia) è stato perso con una nota ironica sull'argomento che merita la citazione. Chiude Allegri: «Mi viene da ridere a pensare che la sfida di campionato con la Lazio c'era un calcio d'angolo a loro favore che non è stato dato mentre in coppa Italia il gol è nato da un calcio d'angolo a favore che non c'era. Come dire che il calcio l'ha inventato il diavolo!».