"Il nostro è un team che guarda al futuro. Non siamo qui a puntare il dito", aveva dichiarato alla vigilia il team principal McLaren Andrea Stella, confermando l'immagine di un team coeso anche in occasione di errori importanti come la squalifica delle vetture a Las Vegas e la strategia in Qatar. "Non abbiamo vinto oggi" dice adesso, nel pieno della festa, "è stato un cammino molto lungo: 24 gare rendono il campionato una maratona e restare coerenti è stato impegnativo quanto necessario". E adesso, pausa, cerca le parole giuste Stella, "e adesso mi farebbe piacere lasciare un messaggio, qualcosa che possa essere un contributo per le persone più in generale: vincere 16 mondiali ha un significato, ma noi in McLaren abbiamo voluto comunicare che alcuni valori sono ancora importanti, che si può costruire lavorando su una cultura basata sul senso del progresso piuttosto che del rimpianto. Abbiamo fatto un lavoro di squadra e come tale abbiamo vinto".
Italiano, umbro, classe '71, dal 2015 in McLaren al seguito di Alonso e poi team pricipal dal 2022, Andrea Stella è tra i principali artefici della rinascita della squadra inglese. "Cosa ho apportato come persona? Il buon senso, l'importanza delle relazioni personali, la visione della performance e del perché scendiamo in pista per vincere e anche la filosofia pratica di proteggere sempre il team".
Con la vittoria del titolo piloti, per l'ex ferrarista si chiude anche un capitolo amaro. La sconfitta di Alonso a favore di Vettel ad Abu Dhabi 2010 è un lontano ricordo, all'epoca Stella era ingegnere di Fernando. "È vero, si è chiuso in positivo un conto col passato: 2 a 1", sorride soddisfatto, riferendosi alla doppietta costruttori e piloti. "Anche quel momento è stato comunque una lezione e motivo di crescita". Scorre champagne nel box papaya, ma si guarda già al 2026. Lui sorride, guarda i suoi, brinda e "... lunedì ci vediamo in ufficio alle 0730".