A Senigallia da qualche giorno tiene banco la polemica di San Giuseppe, relativa alla statuetta del prespe cittadino, allestito in via Roma. Al centro di tutto proprio la figura paterna della natività, che avrebbe tratti e caratteristiche troppo femminili: si tratta di una figura realizzata creta, opera di Romina Fiorani, che tra le braccia custodisce tra le mani una colomba, simbolo di pace. Fin qui nulla di male, se non fosse che San Giuseppe, rappresentato giovanissimo nelle intenzioni dell'artista, da tanti viene considerato una figura femminile, al punto che ora il Comune ha deciso di apportare delle modifiche.
È lo stesso sindaco, dell'amministrazione di centrodestra, ad averlo deciso dopo le richieste dei suoi consiglieri di maggioranza, che hanno raccolto le rimostranze dei cittadini. "Chiedo al sindaco di rimuoverlo, la tradizione va rispettata e questa è un’interpretazione blasfema di San Giuseppe. Non voglio sembrare bigotta o razzista ma secondo me il presepe è quello tradizionale, poi se uno vuole dargli un’interpretazione può aggiungere altri personaggi, magari una figura in carrozzina o anziana, richiamando il tema sociale, ma senza togliere o modificare i protagonisti", ha dichiarato Lucia Pucci esponente della Lega. "Ho espresso il mio rammarico e inoltrato al sindaco la richiesta di rimozione di tale installazione o almeno il posizionamento di una statua raffigurante San Giuseppe, adeguatamente corretta", sono le parole di Massimo Montesi, capogruppo di Fratelli d’Italia. Richieste che sono state accolte perché, come ha riferito Montesi, lo stesso sindaco avrebbe "detto che chiederà di modificarlo o probabilmente di toglierlo".
Il consigliere Marcello Liverani, rispondendo sui social ai cittadini arrabbiati, ha spiegato che "quel presepe viene realizzato dall'associazione Amici della Ceramica da 25 anni. Il Comune cura solo l'aspetto esterno, non esprimendo alcun giudizio estetico in merito. Non c'è nessun tentativo di mettere messaggi blasfemi (personalmente non lo avrei permesso), ovvio che non entro nella qualità dell'opera ma sono sicuro che non ci sia nessun messaggio Lgbtq+ nell'opera". Ma, ha aggiunto, "come Comune, in accordo con la Diocesi, i prossimi giorni verrà installata una Sacra famiglia stilizzata illuminata sul sagrato davanti al portone del Duomo" e in un altro commento ha specificato che "non esprime la mia storia e la mia tradizione". La risposta del "collega" Montesi è stata tranchant: "È un obbrobrio e va rimosso". Dal canto suo, chi l'ha realizzato si difende: "Era solo una sperimentazione di una nuova tecnica di cottura. Giuseppe è la figura dell’uomo dietro con la colomba in mano e i suoi abiti, come quelli degli altri personaggi, non corrispondono a quelli del periodo perché è una mia interpretazione. È un lavoro di fantasia, ma Giuseppe non l’ho truccato sicuramente. Il prossimo anno faremo un presepe napoletano e non ci saranno equivoci".